Tornano a gran richiesta le interviste di SEMprofile ai migliori e più conosciuti esponenti del Digital Marketing. Dopo l’intervista a Filippo Trocca, abbiamo pensato di intervistare una vera e propria esperta di SEO.
La protagonista della nostra intervista è Mariachiara Marsella, SEO Specialist e sicuramente tra le risorse più attive in fatto di approfondimenti e analisi del mondo della Search Engine Optimization.
Abbiamo provato ad addentrarci nella sua esperienza pluriennale e nei suoi punti di vista, per cercare di scopire qualcosa in più sulla “disciplina” ancora poco definita della SEO.
Buon lettura!
Ciao Mariachiara, ci racconti qualcosa del tuo lavoro? Per i lettori che non ti conoscono.
Mi occupo di SEO dagli albori, credo ci fossero ancora i dinosauri quando ho iniziato. Come dico sempre “ottimizzo cose”, ovvero faccio in modo che le persone trovino le pagine dei siti web dei clienti quando stanno cercando prodotti e/o servizi che i clienti vendono. Poi, più in generale, mi occupo di digital marketing e tutto quel che ne consegue (di bello, assolutamente).
Quali sono le caratteristiche che deve avere un SEO Specialist?
Che sia specialist o meno, junior o senior, la prima e più importante caratteristica, a mio avviso, è la curiosità che si traduca nella voglia di approfondire, di non restare mai superficiale ovvero sulla “superficie” delle cose, ma indagare e testare.
Parliamoci chiaro. Ad oggi, con il web, se non sai le cose puoi sempre impararle, in qualsiasi momento, basta volerlo, ma se non vuoi impararle e non ti interessa approfondire, beh allora non le saprai mai.
Quindi è più che altro la predisposizione e l’approccio che fanno la differenza, non quello che sai né quanto ne sai.
Quali sono le skills che fanno da contorno alla SEO?
Capacità analitiche e interpretazione dei dati, in primis. La SEO non è una collezione di task o check box da spuntare, o meglio questo può esserci ma soltanto dopo, in seconda battuta.
Aggiungerei poi anche: buona dose di pazienza, predisposizione a testare, capacità di osservazione e costanza nell’aggiornamento.
Se dovessi pensare a una strategia SEO vincente come una ricetta, quale sarebbe l’ingrediente principale che non può mancare?
Pensiamo alla pizza: il condimento sicuramente fa la differenza ma senza l’impasto lo chiameresti sugo e non pizza, giusto?
Allora, in questo caso direi che la farina sta alla base della pizza come l’analisi della SERP sta alla SEO. Con questo però non sto dicendo che la base si fa solo con la farina eh, perché serve anche l’acqua ad esempio…diciamo solo che la farina è un ingrediente senza il quale non puoi pensare di preparare la pizza.
Come pensi si possa evolvere la SEO nei prossimi anni? Pensi mai che possa sparire?
Se parliamo della SEO come posizionamento di keyword è morta da un pezzo, se parliamo come SEO in termini di analisi e soprattutto analisi e interpretazione dei dati, non solo non morirà mai ma anzi avrà sempre più peso in futuro.
La SEO è morta e risorta centinaia di volte, tutto dipende dal significato che diamo a questo acronimo. Basti pensare che inizialmente si parlava di Search Engine Optimization, oramai, invece, si parla di Search Experience Optimization e chissà quali altre diciture verranno fuori nel tempo.
Penso al ruolo del SEO, ad oggi: un consulente specializzato in questo settore che però sa che questo settore da solo serve poco e che quindi è necessario integrare con strategie di digital marketing. La base è e continuerà ad essere la SEO a mio avviso, ma poi deve arrivare “tutto il resto”.
Qual è l’errore più grande che si possa commettere facendo SEO? Tu lo hai mai commesso?
Lato puramente tecnico, l’errore a mio avviso più grave è quando si interviene su un sito senza aver fatto prima un’analisi. E mi sono resa conto che non è affatto rara come cosa. Per rendere migliore qualcosa dobbiamo sapere a cosa si “relaziona” quel “migliore”. Se non abbiamo uno storico come facciamo a migliorare?
Devo dire di non aver mai commesso questo specifico errore però in passato mi fidavo molto di quanto mi veniva detto dal Cliente; pertanto, succedeva che in taluni casi non controllassi: cosa da evitare come il pane.
Ad oggi non solo non mi fido, ma glielo dico anche. È la parte migliore dell’invecchiare: l’esperienza.
La SEO è una “scienza” ancora non del tutto definita. Sei d’accordo con quest’affermazione?
Assolutamente sì e non lo sarà mai e forse il bello è proprio questo. Non sappiamo come funziona il motore di ricerca, scriviamolo a caratteri cubitali: non lo sa nessuno (e forse non lo sa più nemmeno Google). Dobbiamo semplicemente “stare sul pezzo”, osservare, aggiornarci, testare e fare tanta, tanta esperienza.
Quanto impattano sulla SEO i contenuti oggigiorno?
Premessa: quando mi parli di “contenuti” io penso a pagine web che possono contenere testo ma anche immagini, video e podcast (o tutto questo insieme).
Se lo consideriamo in questo senso, c’è da dire che i contenuti, per quanto belli, entusiasmanti ed eccezionali possano essere, non vanno da nessuna parte (lato organico), se non sono supportati da una infrastruttura tecnologica adeguata, da un’architettura informativa adeguata, da accorgimenti – diciamo – tecnici, che li rendano correttamente archiviabili da parte del motore di ricerca.
Quindi impattano se tecnicamente possono impattare, altrimenti non impattano, nemmeno negativamente.
Appurato che possano impattare, sicuramente giocano un ruolo vitale e lo giocano in positivo se dietro c’è però un’analisi oserei dire quasi scientifica: non funziona più pubblicare di pancia, sull’onda emotiva o sul “che pubblico oggi?”.
Se ti è piaciuta l’intervista a Mariachiara Marsella visita il suo profilo Linkedin e scopri molto di più su di lei e sul suo lavoro!