Strategia SEM: come ci si approccia al Search Engine Marketing

Strategia SEM: come ci si approccia al Search Engine Marketing

Abbiamo affrontato più volte la questione relativa all’importanza della SEO, ma finora non abbiamo preso in considerazione il Search Engine Marketing. Sappiamo infatti, come i motori di ricerca rappresentino attualmente il nucleo della navigazione web, l’applicazione più utilizzata dagli utenti internet. Chiunque voglia condividere informazioni o promuovere prodotti o servizi deve necessariamente sfruttare i motori di ricerca, il più importante ed utilizzato dei quali è, senza dubbio, Google.

SEM definizione e significato

Un contenuto web non appare tra i primi risultati di ricerca? Non verrà considerato praticamente per nulla dalla maggior parte degli utenti, circa l’85%. Chi porta avanti un business online, come ad esempio una piattaforma di e-commerce, non può prescindere da questo e per ottenerlo deve per forza di cose attuare una strategia SEM o Search Engine Marketing, forse uno degli acronimi più diffusi in rete.

Search Engine Marketing o SEM

Esistono diverse strategie di Search Engine Marketing (SEM), ovvero quella branca del marketing online che analizza, definisce e gestisce tutte le attività finalizzate a valorizzare un brand e creare conversioni (acquisti per e-commerce o lead generation per gli altri siti) all’interno dei motori di ricerca.

Il SEM comprende:

  • lo sviluppo di annunci pubblicitari a pagamento sui motore di ricerca (Google AdWords) anche detto SEA (Search Engine Advertising)
  • tutto il lavoro di ottimizzazione SEO indirizzato ad ottenere un miglior posizionamento tra i risultati di ricerca organici.

Le strategie SEM consentono dunque di creare un collegamento tra visibilità dei propri annunci pubblicitari e ricerca mirata effettuata dagli utenti. In gergo tecnico, la strategia SEM può essere definita come di pull marketing: il prodotto intercetta gli interessi del cliente finale. Se la strategia sarà efficace, il cliente sarà tirato (pull) verso il prodotto.

Un’altra corrente di pensiero, quella che ultimamente stiamo portando avanti e che stiamo sviluppando con maggiore interesse, è quella legata all’aiuto che può dare l’unione di più strategie, quali appunto SEA e SEO. In effetti dietro agli annunci pubblicitari ci sono delle keywords e queste ovviamente portano l’utente, che clicca sull’annuncio, a navigare determinate pagine di un sito web e probabilmente anche ad acquistare un prodotto oppure richiedere un contatto per un servizio.

Bene fino a qui penso che tutti possono confermare quello che ho scritto. A questo punto entra in gioco un altro strumento, fondamentale per unire più strategie, stiamo parlando di Google Analytics e delle infinite possibilità di analisi che ci permette di sviluppare. L’analisi delle keywords precedentemente utilizzate e la successiva navigazione sul sito web, possono portare a definire chiaramente un flusso di acquisto potenziale, così come un flusso di assist all’acquisto.

SEM e SEO

Una strategia SEM a questo punto è quasi delineata. La parte iniziale più importante la farà il SEA, con una grande quantità di dati che devono essere sviluppati al fine di determinare il miglior flusso (keywords + navigazione online) che permetta di ottimizzare il budget investito e soprattutto di aumentare i Tassi di conversione.

La seconda fase sarà a favore della SEO, che avrà come obiettivo primario, quello di posizionare il più in alto possibile nelle SERP identificate come più performanti, in base all’analisi dei dati raccolti. A questo punto la domanda consapevole dovrà essere del tutto coperta dalla strategia SEM.

Grazie alla mole di dati, relativi alle query di ricerca che hanno attivato acquisti e/o lead, ottenuti con qualche settimana di campagna su Google AdWords, possono quindi far risparmiare molto tempo e sicuramente budget alla strategia SEO, che in questo modo è più diretta ed incentrata su quelle query che hanno generato attività interessanti.

Per fare tutto questo però, lo ripeto, si ha bisogno innanzitutto di una configurazione ottimale di Google Analytics, meglio se questa è effettuata in maniera quasi maniacale, permettendo di tirare fuori quei dati, che altrimenti andrebbero persi.