Blog art oggi si è occupato di intervistare Filippo Trocca, un vero esperto di Google Analytics, il software gratuito di Big G che fornisce statistiche dettagliate sui visitatori di un sito web.
Come Filippo stesso ci ha confermato, parte della creatività di chi opera sul web riguarda i numeri: senza un obiettivo e senza dati numerici a disposizione, un sito web di qualsiasi forma non ha senso di esistere. Non dilunghiamoci oltre e leggiamo cosa ci ha rivelato Filippo Trocca.
Intervista a Filippo Trocca
Ciao Filippo Trocca, puoi dirci in breve chi sei e cosa fai nella vita?
Ciao a tutti e, prima di tutto, grazie per questa occasione. Cosa faccio nella vita? Domanda difficile, oggi. Mi ritengo fortunato perché ho fatto della mia passione per il web e la tecnologia il mio lavoro. Esso consiste nel trovare soluzione ai problemi di un’azienda, attraverso l’analisi dei dati. Se un’azienda pensa di non avere problemi, il mio lavoro è trovare soluzioni per farla crescere migliorando e ottimizzando il suo business. Ufficialmente sono customer experience director ed head of digital intelligence in 3rdPlace.
Parliamo di quello di cui sei specialista, ovvero Google Analytics: quando e perché hai deciso di approfondire lo studio di questo software?
Io sono nato web specialist in Staples Italia (Mondoffice ai tempi), occupandomi prima di Search Engine Marketing per l’azienda. Per poter ottimizzare le campagne in Google AdWords e il SEO aziendale avevo sempre bisogno di nuove informazioni, scoprii che Google Analytics me le poteva fornire facilmente e velocemente (avessi avuto Google tag manager, allora!).
Non è stato amore a prima vista. Google Adwords era sempre prima nella lista delle mie preferenze, ma mi sono trovato a voler ancora più informazioni, a non voler solo migliorare il mio lavoro ma anche supportare il lavoro dei miei colleghi con i dati. Man mano che imparavo più elementi di Google Analytics, più la mia passione aumentava: potevo unire le mie conoscenze tecniche alle mie conoscenze di marketing (chissà se il mio direttore Marketing ancora si ricorda quanto ero in grado di stressare per avere i dati desiderati, ciao Irma!)
Cosa ti permette di fare Google Analytics e perché è così importante?
Cosa mi permette di fare Google Analytics? Forse faccio prima a dire cosa non mi permette di fare! Non mi permette di fare il caffè alla mattina, ma posso monitorare un business sia online che offline nei dettagli. Come dico sempre nei miei corsi, il limite di Google Analytics non è mai tecnico, è sempre nella fantasia di chi lo sta usando
Quanto è necessario, ad oggi, monitorare il proprio portale?
Non è necessario, è vitale! Come dico sempre: se avete fatto un sito web senza uno scopo o non sapete quale esso sia, chiudetelo. Il dato sta diventando la nuova moneta del web: chi ha i dati, ha il potere e la possibilità di far crescere il business. Se non monitorate le vostre attività lo farà il vostro competitor e, con le informazioni acquisite, guadagnerà quote di mercato a vostro discapito
I numeri, di solito, spaventano un po’ tutti i creativi. Le statistiche, nella realtà, permettono di dare ulteriore sfogo alla propria creatività. Sei d’accordo con questa affermazione?
Concordo pienamente. Una mia ex ragazza, lei creativa al 100%, mi diceva: “Anche tu sei creativo, tu trovi la creatività nei numeri ed in essi soluzioni creative” (Ok forse ho un po’ migliorato a mio favore il suo pensiero).
Io non sono in grado di tirare fuori dai numeri un’opera d’arte, ma i numeri, per quanto schematici, permettono di trovare idee fuori dagli schemi in luoghi ad altri sconosciuti.
Non è forse questo creatività?
Com’è cambiato Google Analytics nel corso degli anni e cosa prevedi per il suo futuro?
Google Analytics è cresciuto in maniera esponenziale. L’azienda lo ha rivoluzionato più volte e oggi è uno strumento essenziale per qualsiasi business.
Nel futuro prevedo che verrà posta ancora più attenzione al concetto di attribuzione
L’attribuzione è qualcosa di essenziale per ogni azienda, ma ad oggi è ancora troppo complicata da gestire perché sottende una completa rivoluzione nell’organizzazione aziendale che non siamo ancora pronti ad affrontare. Dovrà essere reso più facile da gestire e meno costoso: avere un attribution model non vuol dire solo leggere i numeri in modo diverso.
Inoltre prevedo l’esplosione delle data management platform per riuscire ad integrare sempre più i dati online con i dati offline: solo così il dato sarà veramente alla base delle scelte aziendali.