Tra i moltissimi cambiamenti che con grande frequenza attraversano il settore della pubblicità online, una della funzionalità alle quali prestare più attenzione è senza dubbio Google Signals. Annunciata nel 2018 ma introdotta pienamente solo in tempi recenti, questa modalità permette al motore di ricerca di raccogliere dati relativi alle persone che stanno visitando un sito o utilizzando un’app dopo aver connesso il proprio account Google e che hanno accettato la personalizzazione degli annunci per il loro profilo.
Dal punto di vista degli inserzionisti digitali, Google Signals riveste un’importanza fondamentale, anche se richiede l’attivazione su GA4. Vediamo di seguito cos’è nel dettaglio Google Signals e quali sono i passaggi necessari per sfruttare i suoi benefici su Analytics.
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Che cos’è Google Signals e quali vantaggi comporta per l’inserzionista?
L’evoluzione di Google Analytics è passata sempre più attraverso la profilazione precisa e puntuale di un pubblico, al fine di trovare persone davvero in linea con il brand associato a un determinato sito. Google Signals consente in tal senso di poter impostare solide strategie di remarketing, ottenendo dati demografici e interessi molto più accurati.
Grazie alle informazioni raccolte tramite questa funzionalità, Google Analytics 4 riesce a definire in maniera più precisa il conteggio degli utenti all’interno dei rapporti. In virtù dei criteri multi-piattaforma risulta molto più semplice analizzare il comportamento degli utenti nelle diverse fasi del processo di conversione. Ciò è reso possibile dall’incrocio tra i dati dei vari dispositivi e delle attività rilevati nel corso di diverse sessioni. La grande rivoluzione di Google Signals, nonché la sua importanza per tutti coloro che desiderano far crescere un business online, è relativa al remarketing di tipo cross-device.
I vari segmenti di pubblico definiti in Google Analytics possono, infatti, essere raggiunti dalle campagne di remarketing anche su altri dispositivi, qualora abbiano abilitato la personalizzazione degli annunci. In fase di valutazione dell’efficacia e di profilazione del target, Google Signals consente dunque ad Analytics di ricevere informazioni aggiuntive di tipo demografico e comportamentale, che si rivelano preziose per comprendere in maniera più accurata quali sono eventuali fasce di pubblico da raggiungere.
Come attivare Google Signals sul proprio account di Analytics (GA4)?
Dal punto di vista pratico è abbastanza semplice attivare questa funzionalità. Accedendo al proprio account di GA4 è sufficiente selezionare Impostazioni dei dati e successivamente Raccolta dati dalla sezione Proprietà. Qui si trova l’opzione Attiva la raccolta dati di Google Signals: confermando tale possibilità i dati vengono raccolti poi in tutte le regioni di riferimento.
È importante notare anche un altro aspetto sempre più rilevante per quanto concerne gli ambiti legali tra cui devono districarsi i professionisti del settore. Google Signals è di per sé già pienamente conforme con quanto previsto dalle ultime normative in materia di protezione dei dati personali, dato che gli individui devono aver utilizzato la funzionalità di opt-in nella personalizzazione degli annunci. Solo così, infatti, questo strumento di remarketing può essere abilitato dall’utente.
In conclusione tutti i professionisti che desiderano impostare un’efficace remarketing, in una strategia SEM, sfruttando a pieno le possibilità messe a disposizione da GA4, non possono ignorare la funzionalità Google Signals, che permette di delineare un pubblico sempre più in linea con la propria proposta.