Material Design: Google punta a minimalismo e usabilità

Material Design: Google punta a minimalismo e usabilità

Uno degli obiettivi più importanti su cui si stanno muovendo i maggiori colossi della tecnologia è quello di migliorare l’esperienza digitale, su PC e soprattutto su smartphone, per renderla il più possibile accessibile e intuitiva a un pubblico sempre più ampio.

In questa direzione spicca su tutti Google, che dal 2014 ha lanciato il Material Design, un nuovo modo di pensare e realizzare design digitali affinché l’interazione degli utenti con le piattaforme venga facilitata attraverso alcuni accorgimenti ispirati alla realtà al di fuori del mondo online.

In questo articolo vediamo più nel dettaglio cosa è precisamente il Material Design, e quali sono le caratteristiche che lo costituiscono.

Material Design: un nuovo approccio al design

Durante l’edizione del 2014 della Google I/O, la conferenza organizzata da Google ogni anno a Mountain View con al centro lo sviluppo di applicazioni per il web e per il mobile, l’azienda californiana ha per la prima volta presentato il Material Design.

L’anno successivo, Google ha applicato questo nuovo e innovativo linguaggio di design all’interno delle sue applicazioni, come Android, Gmail, YouTube, Google Drive, Google Maps e così via.

L’idea alla base del Material Design viene da strumenti all’apparenza semplici come carta e inchiostro. Infatti, lo scopo è quello di avvicinare maggiormente l’utente attraverso un design che prenda come punto di riferimento la realtà, quella materica, esperibile con i cinque sensi.

Il legame con l’esperienza sensoriale dovrebbe rendere il modo con cui l’utente si approccia alle applicazioni web e mobile più semplice. La semplicità e il minimalismo sono non a caso fondamentali per il Material Design, a partire già dal suo logo: un cerchio, un quadrato e un triangolo l’uno dentro l’altro.

Le caratteristiche del Material Design

Il linguaggio di design sviluppato da Google reinterpreta la progettazione dello spazio virtuale per la user experience lavorando su diversi elementi, dalla tipografia alle forme fino ai colori. Sembra andare all’indietro, verso le tecniche di stampa tradizionali, ma allo stesso tempo sfrutta le potenzialità del digitale per far sì che lo spazio si adatti in modo intelligente.

Partendo dalla gestione dello spazio, il Material Design adopera un sistema di costruzione a blocchi, dalle forme essenziali, per offrire una UI semplice da creare e gestire.

Andando poi più nel dettaglio, il Material Design permette di apportare diverse modifiche significative a livello testuale e visivo, così da personalizzare ancor più ogni genere di lavoro e brand.

Per esempio, a livello tipografico offre 13 stili, adatti sia per i titoli sia per i testi lunghi, e con la possibilità di modificare il peso e l’aspetto delle lettere in modo personalizzato.

Inoltre, le forme e i colori sono pensati per veicolare al meglio e con tutta semplicità l’idea alla base del proprio design o brand. Le prime aiutano a identificare immediatamente gli elementi ed esprimere il senso profondo dietro alla propria progettazione, mentre i secondi guidano l’occhio durante la navigazione, attraverso l’uso di colori globali e complementari per dare il giusto contrasto per differenziare ogni elemento.